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Il figlio di Schipa attualizza il famoso mito – Orfeo scende fra gli hippies

lunedì, 26 gennaio 1970

Roma, 26 gennaio.
“Orfeo 9″ ha intitolato Tito Schipa Jr., figlio del grande tenore scomparso, la “Storia in musica” da lui creata e interpretata insieme con un gruppo di giovani al teatro Sistina. Il lavoro intende attualizzare il mito di Orfeo in un gruppo di hippies che vivono in una chiesa diroccata alla ricerca del sole e di una felicità elementare colta sull’attimo fuggente. Orfeo, invece, folgorato dall’apparizione di Euridice, la perde, seguendo un venditore ambulante che promette superiori felicità artificiali, e non la troverà più approdando dopo un lungo viaggio nell’inferno della città.

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“Orfeo” beat a Roma

domenica, 25 gennaio 1970

Di L. Mad

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Isabella Rossellini giunge al Sistina per lo spettacolo di Schipa

(Nostro servizio particolare)
Isabella Rossellini giunge al Sistina per lo spettacolo di SchipaIl mito del “cantore solitario”, Orfeo, che dall’antichità ha ispirato innumerevoli drammaturghi, musicisti e pittori, è stato riproposto ieri sera al teatro Sistina in una vivace cornice di luci psichedeliche, chitarre elettriche, modern ballet, Orfeo 9, “storia in musica” scritta, diretta e interpretata da Tito Schipa Jr., è stata presentata da uno stuolo di ventenni, di varia nazionalità e colore della pelle, di volta in volta musici, ballerini, cantanti e mimi, tutti dotati di lunghe chiome fluttuanti, collane multiple, foulards multicolori, blue-jeans sdruciti, che benissimo contribuivano a caratterizzare l’ambiente beat in cui si svolgeva la vicenda.

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Orfeo cerca Euridice con le chitarre elettriche

domenica, 25 gennaio 1970

Di VICE

Nuova prova di Tito Schipa Jr. che si cimenta in una travolgente “opera beat” con l’antico mito – Una musica che è ambiguità o riscatto?

Un "nude look"... maschile. Un momento dell'opera beat "orfeo 9" che ha per protagonista Tito Schipa Jr.

Un "nude look"... maschile. Un momento dell'opera beat "Orfeo 9" che ha per protagonista Tito Schipa Jr.

Il nome augusto di Willibald Christopher Gluck ovviamente lo facciamo per pura cortesia, o solo perchè lo abbiamo sentito mormorare in quanto autore di un “famoso Orfeo” dal nostro vicino di poltrona, tra una pausa e l’altra del suo accompagnatore a bocca, neppure troppo chiusa, gli scavallamenti e le convulsioni delle chitarre elettriche. Le quali poi erano lo strumento decisivo di questa “opera beat”, di questo “Orfeo 9″, l’idea e la composizione del quale spettano quasi per intero all’estroso e scatenato Tito Schipa Jr.

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Come un Orfeo d’oggi può perdere Euridice

sabato, 24 gennaio 1970

Di Sergio Surchi

“Opera hippy” al Sistina

Nelle strutture classiche del melodramma, ma con musica e sentimento nuovi, Tito Schipa Junior racconta la storia di un amore giovane distrutto da un ciarlatano dell’età dei consumi.

Alla prima di “Orfeo 9″, “storia in musica” realizzata da Tito Schipa Junior, figlio del celebre tenore scomparso, lo spettacolo è cominciato in platea. Pntaloni rossi e gialli di velluto, acconciature alla Isadora Duncan, collane zingaresche, cinture medievali offrivano già la cornice di un mondo “hippy”, di una rivolta al sistema condotta – a quanto si persume – con lo strumento dell’anticonformismo. In realtà, se l’idea di una protesta alla civiltà tecnicizzata e ai sentimenti può essere discussa e anche accettata, accettata diciamo in quanto può avere di autentico, di radicato in un’esigenza delle coscienze, quello che appare inaccettabile è l’esteriorità di una moda che ne può discendere. Gran parte almeno del pubblico del Sistina esibiva, con quegli abiti e quei monili, solo la versione sofisticata del movimento “hippy”: e perciò era già teatro, teatro minore, naturalmente.

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Orfeo-beat al pomodoro nell’inferno psichedelico

sabato, 24 gennaio 1970

Di Emidio Jattarelli

Al Sistina l’opera ideata da Tito Schipa Jr.

Motivi dei Beatles e dei Rolling Stones mescolate ad arie di Verdi e di Puccini

L’opera beat – Orfeo nove – è arrivata anche da noi. In ritardo, orecchiata, confusa, carica di frastuoni e di significati oscuri (se non inesistenti), ma è arrivata; provinciale e dilettantesca, come tutte le cose che non nascono da un’ispirazione sincera ma sono il frutto di esperienze altrui mal digerite. Nel tentativo di creare il “nuovo” ad ogni costo, sono stati mescolati in un unico calderone, senza una logica e una misura precise, elementi culturali e musicali tra i più disparati che, se da un lato possono sbalordire coloro che nel timore di non essere à la page applaudono tutto ciò che è novità e avanguardia (salvo poi, nell’intervallo, andare in cerca di spiegazioni nel foyer del teatro), dall’altro lasciano delusi quanti non spalancano gli occhi davanti alle vetrine colorate ma vanno alla ricerca della sostanza.

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